Nasce la concezione del plasmare il destino e la considerazione del mondo mortale come riflesso di quello intelligibile. In esso riscontrabile la presenza dell'essere e del divenire.
Lo scrittore ha preso la mutevole energia circostante e le ha dato forma, imitando con questa forma il modello ideale di realtà presente nel mortale stesso, in altre parole la sua parte spirituale in potenza.
Il creativo opera come uno scultore che dà una figura al marmo pentelico, ispirandosi ad un modello. Grazie alla parte di questo "modello" presente in ogni comune mortale, egli ha appreso l'arte di legare le due forme immortali... ma da essa nasce l'indissolubile lotta per la supremazia.
Se il modello nel mortale non esistesse, il legame spirituale non potrebbe mai avvenire. Se il Creativo preponderasse ne nascerebbe uno scrittore!